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96 anni: vuole vendere la sua casa e lascia due agenti immobiliari sbalorditi

Nonostante l’abitudine a interloquire con qualsiasi tipologia di proprietario di casa, due agenti immobiliari sono rimasti inevitabilmente sorprese, dopo essere state contattate da un’anziana signora di ben 96 anni. D’altro canto, è proprio la possibilità d’incontrare qualcosa d’inedito che mantiene viva la loro passione per questo lavoro. 

Le due agenti, Gladys e Carla Spizzirri, erano pronte a tutto, ma forse neppure loro si attendevano un’avventura come quella che andremo a raccontare. Questo nonostante avessero già ricevuto qualche notizia in merito alla proprietà che era oggetto della vendita: quale migliore occasione per verificarne la fondatezza? Si sono così imbarcate in un viaggio inaspettato…

1. Una villetta dell’Ontario come mille altre?

Bild: MS555 / Shutterstock.com

Situata a Toronto, al 148 di Jane Street, esteticamente l’abitazione non si distingueva poi molto dalla maggior parte delle case presenti nella zona. Ospitava, da chissà quanto tempo, i membri di una stessa famiglia. Ma una strana chiamata stava per cambiare tutto… 

L’esperienza accumulata negli anni dalle Spizzarri aveva reso le due agenti pronte ad affrontare qualunque evenienza. Ma la proposta giunta dall’altro capo del telefono rappresentava qualcosa d’inedito. Qual era la richiesta proveniente dalla simpatica vecchietta? La telefonata aveva subito fatto intuire loro che, questa volta, sarebbero state messe a dura prova come mai accaduto prima di allora. 

2. Una tranquilla signora di 96 anni?

Il nome della vecchietta all’altro capo del telefono era Joyce. Il tono esitante della voce indicava come l’intenzione di vendere l’abitazione non fosse ancora del tutto certa. Le agenti immobiliari capirono immediatamente di essere le prime professioniste contattate dalla signora per l’affare. La titubanza, assicurava la signora Joyce, era dovuta solamente alla volontà di far visionare l’abitazione prima di procedere alla vendita. 

Era chiaro che Joyce nascondesse qualcosa. A far sospettare le due agenti immobiliari era la mancanza di entusiasmo nella voce dell’anziana signora. Un comportamento insolito, tenendo presente che la maggior parte delle persone è solita accogliere positivamente o con vivo entusiasmo l’idea di trasferirsi in una nuova abitazione.

3. Un vero affare o soltanto un rischio?

Joyce confessò di aver vissuto per oltre 70 anni in quella casa e, nonostante il lungo tempo a disposizione, di averla mantenuta pressoché identica, salvo un ammodernamento della cucina. Un brivido attraversò la schiena delle due agenti immobiliari: che l’abitazione celasse in realtà una vecchia baracca?

Normalmente, chi vende un’abitazione cerca di nascondere piccoli difetti, come muffa e tubi che perdono. Ma, nel caso della 96enne, sembrava esserci qualcosa di più. Di che cosa si trattava?

Un’abitazione affidata a una sola persona per lungo tempo: come poteva presentarsi in buone condizioni? Le sorelle Spizzarri erano pronte al peggio, ossia a rischiare di non riuscire a rivendere la casa perché eccessivamente malridotta. 

4. E rimasero a bocca aperta…

Bild: Damir Khabirov / Shutterstock.com

Raggiunto il 148 di Jane Street per iniziare l’ispezione, quello che si presentò ai loro occhi non era neppure lontanamente immaginabile. La parte esterna dell’edificio era deludente, ma il resto appariva ancora più incredibile!

Gladys e Carla giunsero al momento dell’ispezione informate solamente dell’indirizzo e con in mano una foto della facciata. Speravano solamente che la casa fosse in condizioni tali da garantire loro un buon ritorno economico. Ma una prima cosa era pronta a sorprenderle: l’amore di Joyce per un determinato colore.  Le sorelle avevano ipotizzato due possibili scenari, entrambi negativi. Il primo prevedeva una casa lasciata in condizioni pietose.

5. Un piccolo gioiello

Bild: Fer Gregory / Shutterstock.com

Il secondo, dal canto suo, era l’avere a che fare con una casa “anonima”, proprio come la facciata faceva intuire. In realtà, l’abitazione appariva in condizioni perfette e, contrariamente alle previsioni, non era per nulla scontata. 

Che gioia provarono appena la videro! Con ogni probabilità avrebbero ricavato molto di più di quanto previsto. Joyce era davvero riuscita a mantenere l’abitazione in condizioni invidiabili, lasciando tutto come al momento in cui aveva varcato la soglia per la prima volta. E se la stanza viola era innegabilmente molto kitsch, quella viola la era ancora di più. Di stanza in stanza, la visita si faceva via via più interessante.

6. Gli acquirenti avrebbero apprezzato le scelte di Joyce?

Con il passare dei minuti la casa si faceva apprezzare per la sua particolarità. Forse si trattava dell’abitazione meglio conservata che mai avevano visto nella loro vita. Una sorta di museo in grado di raccontare la vita di Joyce. Eppure poteva sorgere un problema…

Bella era bella; ma i colori presenti e le decorazioni innegabilmente femminili, caratterizzate da pizzi e merletti, avrebbero attirato potenziali acquirenti? Pensare di apportare modifiche non sembrava una buona idea a causa dei costi che ne sarebbero derivati. C’era una stanza, però, che aveva qualcosa di diverso. 

Fu quando giunsero nello scantinato che venne loro un’idea. La cantina si distaccava completamente dal resto dell’abitazione, presentando un arredamento neutro e un bar. 

7. Un giardino poco valorizzato

Se l’abitazione era innegabilmente affascinante, la stessa cosa non poteva dirsi per il giardino. Al pari della facciata, quest’ultimo non aveva nulla di speciale. L’erba era sintetica e un capanno per gli attrezzi non era sufficiente a valorizzarlo. A ogni modo, Gladys e Carla erano ormai convinte di poter fare un buon affare. Così decisero di rivolgersi a un professionista per avere un secondo parere in merito alla casa. 

Nonostante ritenessero l’abitazione un valido investimento, ottenere un referto da parte di un ispettore le avrebbe rassicurate ulteriormente. Finalmente gli ispettori giunsero al 148 di Jane Street e iniziarono a controllare ogni angolo della casa per svelare eventuali sorprese.

8. Via alla vendita! E l’abitazione diventa virale

Bild: Billion Photos / Shutterstock.com

Al termine della visita non poterono fare altro che confermarne le condizioni perfette. Rimaneva solo da trovare un compratore!
Le due agenti immobiliari erano impazienti di mettere in vendita l’abitazione, tanto da farlo immediatamente terminata l’ispezione. Il prezzo? Decisamente interessante!

La risposta del pubblico fu sorprendente! E chi arrivava, rimaneva inevitabilmente meravigliato dalla condizioni in cui l’abitazione versava, tanto da essere disposto ad alzare il prezzo pur di entrarne in possesso. Nell’arco di pochi giorni le voci sulla casa in vendita attirarono folle di curiosi e questo portò anche i media a mostrare un certo interesse. I pareri sulla villetta erano però contrastanti.

9. Cosa era stato cambiato?

Se da un lato c’era chi suggeriva di trasformare la casa in un museo vero e proprio, dall’altro molti avrebbero fatto carte false per risiedervi. A un certo punto avvenne qualcosa d’imprevisto: Joyce confessò alle due agenti di aver apportato un cambiamento, anche se piccolo, alla sua abitazione. 

Se la maggior parte della casa aveva mantenuto inalterate le sue caratteristiche iniziali, regalando ai visitatori la tipica atmosfera degli anni ’40, la cucina era stata rinnovata negli anni ’60. E questa modifica finì per deludere più di una persona. Ora però a Joyce quel cambiamento non bastava più. L’anziana signora desiderava una cucina ancora più attuale. 

10. Perché abbandonare la dimora dopo tanto tempo?

Bild: Urban.Explorer / Shutterstock.com

Di certo Joyce si era rivelata una grande appassionata di design da interni, spendendo gran parte del proprio tempo nella cura della casa, al fine di ottenere un’abitazione su misura. Ma ora era arrivato il momento di lasciarla per trasferirsi in un ospizio. D’altronde, vivere gli ultimi anni di vita coccolata e servita non sembrava affatto dispiacerle. 

Era il 1942 quando Joyce, assieme a suo marito, era entrata per la prima volta nell’abitazione destinata a ospitarla per più di 70 anni. Una domanda sorgeva spontanea: i nuovi proprietari si sarebbero limitati a vivere nella casa senza apportare modifiche o avrebbero rinnovato completamente gli ambienti? Chiaramente non dovevano sottostare ad alcun obbligo. 

11. Un potenziale problema

Proprio la presenza di un arredamento “vintage” si rivelò però un problema. Non per i compratori, affascinati dalla bellezza delle stanze, ma a causa della volontà della figlia di Joyce di tenere per sé i mobili. 

Certo non è semplice immaginare di vivere negli stessi ambienti per una settantina di anni. Nel caso di Joyce, significava aver dormito nello stesso letto a partire dall’età di 24 anni. E dando un’occhiata alla camera, questa sembrava immersa in una gigante bolla di sapone, tanto era stata conservata in perfette condizioni nonostante il passare dei decenni. Tutto appariva intonso, come una fotografia di un’epoca lontana, ma non per questo meno affascinante. 

12. La nobiltà del bagno

Nel corso di un’intervista rilasciata al Daily Mail, Joyce confermò la propria eccentricità parlando delle preferenze in merito ai colori. La vecchietta nutriva una passione marcata per i colori tenui, in grado di garantire agli ambienti una maggiore armonia. Inoltre, adorava le diverse tonalità di un medesimo colore, e non trovava particolarmente attraenti i forti contrasti. 

A testimoniarlo nella casa erano, tra gli altri, i colori scelti per ogni elemento della stanza da bagno. Dal copriwater agli asciugamani, tutto era abbinato con cura. E gli sbaffi dorati richiamavano alcuni elementi presenti in altri ambienti della casa. L’effetto finale era sicuramente apprezzabile. 

13. Nulla era stato lasciato al caso

Bild: HAKINMHAN / Shutterstock.com

Complessivamente l’abitazione di Joyce era composta da 3 camere da letto e 2 bagni. E per far fronte agli inverni rigidi tipicamente canadesi non rimaneva altro da fare che accendere uno dei numerosi caminetti disseminati qua e là. Gli anni ’40 erano i veri protagonisti, ma non mancavano nemmeno dei richiami alle decadi successive, in particolare ai primi anni ’60. 

Nonostante ciò, la casa era in grado di trasmettere nel suo complesso una sensazione di grande armonia. Osservata con attenzione, l’abitazione in cui Joyve aveva trascorso la maggior parte della propria vita appariva molto accogliente pur con tutti gli anni che si portava sulle spalle. 

14. Sarebbe stato facile venderla?

Bild: fizkes / Shutterstock.com

La stanza da bucato presentava tutto quanto era necessario per lavare e stendere i panni. Gli anni trascorsi non avevano lasciato alcun segno sui mobili. Gli armadietti non presentavano nulla che potesse indicare la loro reale età. Questo non faceva altro che mettere in evidenza la costante attenzione rivolta da Joyce all’abitazione che l’aveva accolta e “cresciuta”-

Ripensando alla prima telefonata intercorsa con l’amabile vecchietta, le titubanze della stessa Joyce avevano messo in guardia Gladys e Carla da possibili ripensamenti della proprietaria. Quest’ultima, però, aveva più volte cercato di rassicurare le due agenti in merito alle proprie intenzioni di vendere casa. 

15. Non solo l’abitazione, ma anche il contesto

Joyce era pronta a separarsene, seppur consapevole che non sarebbe stato un cambiamento semplice da accettare. Numerosi erano i ricordi dei momenti trascorsi tra quelle quattro mura. 

Se l’abitazione appariva come un vero e proprio gioiello, a garantire un buon affare a Gladys e Carla vi era anche il fatto che la casa venisse a trovarsi in un quartiere tutt’altro che abbandonato. A confermarlo erano i prezzi degli immobili, aumentati costantemente nel corso degli ultimi anni. 

Le due sorelle avevano fatto bene i propri calcoli. Anche se la casa non si fosse presentata in condizioni perfette, avrebbero comunque potuto spuntare un ottimo prezzo dalla sua rivendita. 

16. L’importanza assunta dalla ubicazione

Bild: Watchara Ritjan / Shutterstock.com

Un agente immobiliare che si rispetti non ha dubbi, nel momento in cui è chiamato a valutare il valore di un’abitazione, sull’importanza che quest’ultima si venga a trovare in un quartiere di grande richiamo. E Gladys e Carla avevano maturato molta esperienza in materia, comprendendo da subito come l’immobile potesse garantire loro un piccolo tesoretto. In passato avevano già venduto altre abitazioni situate nel medesimo quartiere, ottenendo ottimi risultati. 

Ma qual era il valore dell’immobile di Joyce? Dopo aver analizzato diversi elementi ipotizzarono un possibile valore di mercato di 968.000 dollari. Tuttavia, non mancavano le incognite e queste avrebbero potuto abbattere il prezzo di vendita.

17. Le “stranezze” del mercato immobiliare

Chi non ha mai avuto a che fare, a eccezione di rare occasioni, con il mercato immobiliare, molto probabilmente non conosce bene i suoi meccanismi. Anche la villetta più bella del mondo, ricca di stanze e circondata da un fantastico giardino, situata in un contento territoriale poco attraente può rischiare di rimanere invenduta per moltissimo tempo. 

Numerosi sono gli esempi di città densamente popolate che, in seguito alla chiusura della maggior parte delle imprese a causa della crisi, si sono tramutate in veri e propri deserti. Ma questo non era certo il caso dell’abitazione al numero 148 di Jane Street. 

18. Joyce ci aveva ripensato?

Bild: Roman Samborskyi / Shutterstock.com

E se Joyce, alla fine, avesse cambiato idea? Il timore di lavorare tanto per ritrovarsi poi con un pugno di mosche, aveva convinto Carla e Gladys a sondare con maggior attenzione le intenzioni di Joyce. L’entusiasmo iniziale della vecchietta era frutto di una decisione ben ponderata o, semplicemente, rappresentava un’intuizione del tutto improvvisata? 

La lucidità messa in mostra da Joyce nonostante l’età avanzata, però, e la determinazione mostrata in diversi momenti, finirono per convincere le agenti immobiliari. 

Da 30 anni Gladys e Carla cercavano nei quartieri di Toronto le abitazioni da rivendere. La città non aveva più segreti per le due agenti immobiliari, ma questa volta la situazione appariva davvero curiosa.

19. Tutto sarebbe andato come sperato?

Nonostante le migliaia di case visitate da cima a fondo, la dimora di Joyce era una continua fonte di sorprese. E la stessa vecchietta appariva magnifica nella sua unicità. Le due sorelle erano perfettamente consapevoli del fatto che alcune case risultavano più semplici da vendere rispetto ad altre. Nulla di strano in questo, come potrebbero confermare altri esperti del settore. 

E la vendita del 148 di Jane Street sembrava potersi concludere nella maniera sperata. Probabilmente, un giorno, si sarebbero ritrovate a discuterne, sorridendo dinnanzi ai loro dubbi in merito alla vicenda. Ma in quel momento portare a termine l’affare non si stava rivelando una passeggiata. 

20. Altre vicende simili in Europa

Bild: NASA images / Shutterstock.com

Altre abitazioni sono rimaste immutate per un periodo piuttosto lungo. Nello Yorkshire, in Inghilterra, una villa immensa dotata di ben 40 stanze presenta una storia curiosa. Conosciuta come casa Pineheath, tale dimora ospitava una coppia di coniugi di sangue nobile, di origine indiana. 

Quando la moglie morì nel 1986, ben 50 anni dopo il marito, la casa non venne più modificata. Fu un uomo d’affari a rilevarla, mostrando subito il desiderio di effettuare un deciso restauro. Quando entrò per la prima volta nella villa, lo stupore si dipinse sul suo volto. La coppia di coniugi indiani aveva acquistato l’abitazione nei primi anni del 20° secolo.

21. Delle stanze immerse nella storia

Bild: Breadmaker / Shutterstock.com

A rendere giustizia a un passato nobiliare era l’arredamento presente al suo interno, a partire dalla stanza da bagno. Ma a stupire il nuovo proprietario furono anche le condizioni in cui versava l’abitazione. Sebbene fossero trascorsi 30 anni dalla morte della proprietaria, e nessuno fosse entrato nei decenni successivi, la casa era in condizioni perfette. 

Se l’arredamento era sicuramente in stile anni ’20, gli oggetti personali della coppia richiamavano altre epoche. A spiccare, in particolar modo, erano televisioni, mangianastri e altri elettrodomestici risalenti agli anni ’80. Nel 1986, l’anno della morte della proprietaria, la casa era stata assegnata alla figlia. Quest’ultima, però, non aveva nessuna intenzione d’investire nell’immobile e rinunciò ad apporvi modifiche.

22. Un immobile immacolato dall’inizio del XX° secolo

È possibile ricordare almeno un’altra abitazione del Vecchio Continente con le medesime caratteristiche. Dove? A Parigi! Seconda Guerra Mondiale, una fuga verso la Francia del Sud e il mancato ritorno nell’amata capitale parigina. Le conseguenze? Un appartamento abbandonato da moltissimi anni. 

A scoprirlo furono degli esperti chiamati a fare l’inventario dopo la morte della proprietaria, avvenuta alla veneranda età di 91 anni. Il mobilio, inclusi la stufa in legno e il lavandino in pietra, provenivano chiaramente dal XIX° secolo. Un’altra cosa a colpire gli esperti furono però i gusti di chi aveva occupato l’abitazione: quanto presente nell’appartamento, non solo appariva costoso, ma anche frutto di scelte particolari.

23. Il dipinto di un grande artista

Porcellane lussuose, gioielli per tutti i gusti, e un antico bambolotto raffigurante Topolino: la proprietaria doveva essere proprio una persona eccentrica. 
In realtà era stata la nonna, morta nel 1939, a pensare a come arredare la casa. La nipote, anche dopo essersi trasferita nei territori del Sud, continuò a pagare quanto previsto dall’affitto fino al giorno della sua morte. 

Risaleva al XIX secolo il dipinto originale ritrovato nell’appartamento, a firma Giovanni Boldini. Pur non trovando alcuna informazione in merito a tale opera, gli esperti fecero una scoperta altrettanto clamorosa: una lettera d’amore sottoscritta dallo stesso autore. A quel punto era facile ipotizzare che la proprietaria dell’appartamento posasse per lo stesso Boldini.